Hanno condiviso le mie parole

venerdì 27 gennaio 2012

MOLLETTE

Lei era davanti a me... chiedeva il piacere delle molette..... le aveva provate intorno alle sue labbra, l'ornavano come una deliziosa corona... poteva divaricarle e mostrare a me in maniera sublime il suo sesso aperto, bagnato dal piacere... il clitoride imprigionato da quella corona... che chiedeva l'ultima moleltta, l'ultima presa che stroncasse il piacere. Era turgido, voglioso, si ergeva come se fosse bocca avida assetata... non sete, ma arsura...
Il gioco... continua, le dissi... i tuoi capezzoli possono aspettare, possono rinunciare al piacere....
Tira fuori la tua lingua... apri la bocca....
Lei mi guardava stupita, incredula...
Le mollette sulla lingua sono difficili da sopportare... ma rendono il piacere insuperabile, per chi le prova e per chi ti guarda.... per chi ti ammira in questa condizione.
Una alla volta quelle mollette bloccavano la sua lingua... non poteva portarla indietro... era fuori, rosea, fremente che sembrava animarsi di anima propria... si accorse di come colava la sua lingua, di come quelle mollette provocavano la sua salivazione... 
Le gamde aperte, le sua mani che tenevano dischiuse le altre mollette sul sesso... la saliva che colava sul suo ventre come se fossero gocce di vetro.. la saliva colava, sul suo ventre, sul suo clitoride, sulle sue labbra, aggiungendo il liquido al liquido.... non poteva parlare... ero io a farlo, anticipando il suo piacere, i suoi desideri, il suo godimento, la sua volontà, come se leggessi quelle emozioni che lei provava.... Mi guardava, i suoi occhi erano fissi suoi miei, per leggere le mie emozioni, per trasmettere le sue, per poi reclinare il capo in avanti per lasciare colare ancora la sua saliva, il suo piacere... fu allora che presi l'ultima molletta... quella che avrei posto sul suo clitoride...
Descrivevo lentamente quello che le avrei fatto, quello che avrebbe provato... lei sembrava impazzire, ansimava, godeva di quel piacere che io le stavo permettendo... desiderava sentire il morso della molletta sul clitoride, quasi lo supplicasse, quasi che la volontà tra me e lei fosse diventata unica...l'attesa... Lena, quella donna dal corpo flessuoso e morbido, stava imparando cosa fosse l'attesa... cosa fosse il saper attendere per scoprire il piacere... il vedere la bocca di quella molletta aperta... le mie mani che ne stringevano le estremità... pronta a lasciarsi andare sul suo clitoride... e la lingua che sembrava gonfiarsi con le gocce che colavano sempre più in fretta come se quella fosse la misura del piacere... Lei che apriva le sue labbra, che apriva quella corona che osservava le contrazioni spasmodiche del suo sesso, come se fosse un film dove era il suo corpo il protagonista, come se fosse una vibrazione incontrollata.
Un gemito soffocato, la lingua che non poteva muoversi, parole strusciate, soffiate... prima di sentire il morso della bocca della molletta, prima di vedere squotere il suo corpo in un orgasmo che sembrava bruciare la sua pelle... il morso della molletta che stringeva il clitoride, compresso con violenza, l'attesa diventava realtà, quel piacere immaginato, voluto, desiderato.... quell'orgasmo che arrivasva improvviso violento, senza dover toccarsi, lasciando alla molletta sul clitoride il compito di farla impazzire....

Nessun commento:

Posta un commento