Hanno condiviso le mie parole

martedì 28 maggio 2013


scoprirti piano e senza fretta, accorgermi lentamente di come sei e non dirtelo... sentire come adoro le tue sfumature e tacere. Guardare gli occhi tuoi come si trasformano e come sono cambiati... leggere i tuoi libri per ritrovrci te dentro... una frase, un semplice punto e virgola, un nulla che diventa essenza di te....



lunedì 27 maggio 2013


L'amore è sofferenza, pianto, gioia, sorriso. L'amore è felicità, tristezza e tormento. Non si ama con il cuore si ama con l'anima che si impregna di storia, non si ama se non si soffre e non si ama se non si ha paura di perdere. Ma quando ami vivi, forse male, forse bene, ma vivi. Allora muori quando smetti di amare, scompari quando non sei più amato. Se l'amore ti ferisce, cura le tue cicatrici e credici, sei vivo. Perchè vivi per chi ami e per chi ti ama.

(Alda Merini)




Fammi essere forte, forte di sonno e di intelligenza e forte di ossa e di fibra; fammi imparare, attraverso questa disperazione, a distribuirmi: a sapere dove e a chi dare, a riempire i brevi momenti e le chiacchiere casuali di quell’infuso speciale di devozione e amore che sono le nostre epifanie. A non essere amara. Risparmiamelo il finale, quel finale acido citrico aspro che scorre nelle vene delle donne in gamba e sole. Non farmi disperare al punto da buttar via il mio onore per la mancanza di consolazione; non farmi nascondere nell’alcol e non permettere che mi laceri per degli sconosciuti; non farmi essere tanto debole da raccontare agli altri come sanguino dentro; come giorno dopo giorno gocciola, si addensa e si coagula.
(Sylvia Plath)




In un mondo che va di fretta e consuma rapidamente dimentichiamo la lentezza e cosa sia guardarsi l'un l'altro, sfiorarsi per poi toccarsi, avere una vera vita di relazione, prendersi cura l'uno dell'altro. E' voracità... la stessa differenza che passa tra infilarsi un hamburgher in bocca e sfamarsi seduto ad una tavola imbandita.
Non sappiamo più amare e nemmeno mangiare e non mi sorprende se stiamo morendo tutti di solitudine.
(G.T.)




Fermati... non ti muovere, non fremere e non rilasciare i tuoi muscoli....
Trattieni il respiro per farmi sentire come il tuo libro risponde al mio segnarlo.
Le parole scorrono sulla pelle... danzano, si fermano.... liberano il tuo desierio... si trasformano.
Non ti muovere... fino a quando non avrò scritto la mia lettera di passione.




ho sempre sostenuto che i dettagli fossero importanti. Molti non li guardano e non vogliono nemmeno pensarli. Conta la forma ed il tutto, non i dettagli o le sfumature. Ed eppure è lì che si celano sempre le risposte. Ciò che nel presente appare di scarso rilievo, col tempo si rivela fondamentale. E sono i dettagli a stabilire le differenze.




Non correre dietro alle facili illusioni. Impara a fermarti e guardarle... aspetta.
Se non sai aspettare il tempo giusto, il tuo essere femmina resta dentro di te.
Finisci con il sognare chi possa liberarlo....
E ti ritrovi a vivere di sogni.




Sentire la sua voce fu come dare corpo a quella sensualità che desideravamo e che scoprivamo così bene attraverso le parole scritte. A volte ti fai un’idea della voce che potrebbe avere una persona. Tanto per pensarla, insomma. Ti chiedi che voce avrà? Inflessione dialettale, morbida come velluto, sensuale, argentina e squillante, affrettata, pacata? Non me lo ero mai domandato, non perché non avevo la curiosità di scoprirlo, ma solo perché io stesso non sapevo dare una voce all’erotismo. Era un po’ come restare sospesi tra cielo e terra.


Le storie particolari si trascinano in modo particolare, hanno picchi particolari, momenti particolari. Le storie particolari non vanno consumate in fretta, non possono essere usate solo per sfamarsi di passione.


Sentire la sua voce fu come dare corpo a quella sensualità che desideravamo e che scoprivamo così bene attraverso le parole scritte. A volte ti fai un’idea della voce che potrebbe avere una persona. Tanto per pensarla, insomma. Ti chiedi che voce avrà? Inflessione dialettale, morbida come velluto, sensuale, argentina e squillante, affrettata, pacata? Non me lo ero mai domandato, non perché non avevo la curiosità di scoprirlo, ma solo perché io stesso non sapevo dare una voce all’erotismo. Era un po’ come restare sospesi tra cielo e terra.




Una frase la colpì: Persone straordinarie, cercano e vogliono persone straordinarie, persone che sappiano essere sopra le righe, che siano angeli e demoni, che comprendano il momento, riescano sempre a cogliere l’attimo e trasformarlo da semplice frazione di un secondo in una dilatazione senza fine dello spazio e del tempo.


Le sfiorai piano il viso per scostare dalla sua bocca i capelli che erano rimasti imprigionati tra le sue labbra. Un gesto voluto, cercato.
Il destino ti da una mano, te la da se sei capace di vivere una storia non comune, non certo ordinaria e comunque difficile da consumare nella sua essenza.


Era bello desiderarla e non fare nulla di eccessivo per osare, per farle capire quanto io la volessi, quanto il suo essere femmina era scatenante per me. Le sue labbra erano stupende, la sublimazione del desiderio: carnose e volitive, disegnate senza fretta da chi l’aveva creata donna, come se per quel disegno di sogno fosse stato scelto un esperto pittore.




So guardare il tuo corpo
amo le tue cicatrici
ne sento il peso e la storia che raccontano in silenzio