...due occhi di una dolcezza servile: gli occhi di colei che si inchina al despota Signore e gli tende i polsi febbrili e li vede cerchiare di catene, quasi godendone... Guido Gozzano
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martedì 13 maggio 2014
RISVEGLIO
… scendo a piedi scalzi dal letto, il legno caldo quasi è un coccola per i piedi. Stanca, distratta, vado in cucina e faccio il caffè. Apro gli scuri del soggiorno, una luce abbagliante invade la stanza tanto da farmi corrugare la fronte e strizzare gli occhi in una smorfia grottesca. Attendendo il borbottio della moca, mi lascio cadere sul divano di pelle . Cristo! La mia pelle si appiccica come se fosse cosparsa di colla al divano.
Merda! Sono nuda e il primo pensiero è rialzarmi senza fare ulteriori danni alla mia cute così sensibile questa mattina. Nuda! Pelle sensibile! Mattina! La testa intorpidita! Il risveglio è tragico!
Di scatto e fregandomene della pelle, mia e del divano, mi alzo e vado in bagno, con affanno accendo la luce e mi guado allo specchio! Merda, merda. Mer ..da! I segni percorrono, invadono, devastano ogni centimetro di del mio corpo. Mi scosto leggermente di lato per cercare di guardare la mia schiena. Oddio!
Si distinguono nettamente alcuni, più in superficie rispetto a quelli più leggeri, un paio sono così arrossati che sembrano graffi appena fatti.
Il brontolare della moca e l’aroma del caffè mi risvegliano dallo stordimento, lascio cadere l'asciugamano che avevo preso d’istinto per portare un po’ di sollievo alla mia cute e ritorno in cucina.
Cerco la mia tazza, che è lì al solito posto, ma che io non vedo e cerco, cerco con tale impeto da farne cadere altra due, che si frantumano in mille piccoli pezzi.
Ferma, impassibile rimango a guardare quei piccoli mille pezzi di ceramica bianca, e l’associazione mi nasce spontanea, mille piccoli pezzi .... di me.
(Elin)
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