Hanno condiviso le mie parole

venerdì 29 agosto 2014

SONO LA TUA PELLE

“Sai bene che la prossima volta non avrò alcuna pietà”.
La tua voce risuona come dolce musica alle mie orecchie. Pensi forse che io vorrei averne di pietà? Non sarei la Donna che hai creato.
Hai bendato i miei occhi… hai legato il mio corpo… hai goduto del mio stesso piacere e sai bene che non mi è bastato. Pensi forse che sia la pietà che voglio da te?
Ti amo quando mi dici che la prossima volta non ti tratterrai, ho amato l’emozione che ho sentito nella tua voce quando mi hai detto “te lo voglio sentire urlare che sei la mia Puttana, non mi basterà che tu lo dica… dovrai urlarlo come se fosse l’anima stessa a parlare”
E lo farò, puoi esserne certo. Mi conosci e sai che non mi fermerò… non adesso… non più… ogni tuo desiderio mi scorre nel sangue, mi esplode nel cervello fino a diventare il mio stesse essere. E’ essere una sola cosa, quante volte ne abbiamo parlato? Una sola anima io e te, sentirti dentro e non sapere dove inizio io e finisci tu.
E lo sai quanto vorrò sentirti urlare io Davide? Sai quanto vorrò sentirti urlare il piacere che prenderai dal mio corpo? Conosci quanto desiderio io possa ancora avere di te?
Ho goduto di te questa mattina. Ho goduto nel ricordare la tua carne dentro la mia, richiamando alla memoria ogni attimo come fosse parte di un tesoro prezioso.
Ho goduto del miele che hai gustato sui miei seni, della tua lingua che danzava sui miei capezzoli e delle tue mani che scorrevano lente sul mio corpo. Ho goduto del mio vedertelo fare, del mio lasciartelo fare… era sentirmi piano, ritrovarmi piano… ho goduto del piacere che mi hai donato e di quel tuo dirmi “Era da troppo tempo che volevo farlo…”. Desideri che finalmente prendono forma e nell’attimo stesso in cui si realizzano ne fanno nascere di nuovi.
Legata, in tuo potere, ho goduto della mia bocca violata, presa con forza e tenerezza insieme. Ho goduto del dolce nettare che hai lasciato in essa, gustandolo nel ricordo con lo stesso amore e la stessa intensità con cui l’ho assaporato mentre le tue mani obbligavano il mio capo sul tuo sesso. Ho goduto del mio sentirmi così, usata e violata… di questo mio aprirmi per il tuo Piacere. Ho goduto della mie gambe aperte, delle mie braccia imprigionate dalle corde, del mio sentirti possente e caldo in fondo alla gola… del mio dirti “scopami”, del mio essere Aperta e presa come tu hai voluto prendermi: con il desiderio, con le parole, con il tuo sesso e con le tue dita. Quelle dita che non hanno risparmiato niente, che hanno preso tutto… avide e voraci forse ancor più della tua bocca.
Ho goduto del tuo ricordo e avrei voluto che fossi accanto a me e non all’altro capo del telefono. Avrei voluto lasciarti vedere i miei occhi che ancora chiedevano, insoddisfatti per queste mie mani che non bastavano... un gioco di bimba che non placava la sete che avevo nell’anima. Ho goduto davanti allo specchio, guardando le mie dita entrare ed uscire dal mio sesso. Lente, come tu avevi chiesto. Così ti scrivo.. con il tuo piacere che bagna le mie cosce, con il mio sesso che ancora sa di te… E ancora non mi è bastato Davide, non può bastarmi e lo sai.
Ho goduto di te dannandomi l’anima al ricordo di quella porta che per quanto offerta non hai voluto violare. Lo chiederò di nuovo Davide, saprò chiederlo usando le parole. Lo voglio Davide, voglio tutto di te.
Mi hai resa un Donna si, ma sapevamo bene che una notte non sarebbe bastata. Non ci fermeremo e conosci la mia consapevolezza nel dirlo. E’ la promessa nascosta nella tua voce e nel profondo dei tuoi occhi: nessuna pietà.
So bene che non ti fermerai. Tu mi farai morire lo so… tu mi farai urlare... Prenderai il mio corpo e tirerai fuori l'Anima. La porterai in superficie, la porterai sulla pelle… la mia Anima sarà la mia pelle... e tu mi farai urlare, la farai urlare….
Nella notte in cui mi hai reso Donna mi hai marchiata con il fuoco… troppo candida la mia pelle per la tua cera che avevi scelto per quel nostro incontro. Porto ancora i segni di quelle venti gocce blu… piccole promesse di ciò che deve ancora accadere.
Credi non possa essere la mia promessa e che a tempo debito non la manterrò? No Davide, è una promessa. Ed è la speranza che tu un giorno tu lo faccia: dentro la tua anima e sulla mia pelle.
…Tu sei la mia anima… e io sono la tua pelle…

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